Il PSA ( antigene prostatico specifico) è un enzima prodotto dalle cellule ghiandolari della
prostata. La sua funzione è di collaborare alla fluidificazione dello sperma nel complesso iter
della concepimento. E’ da considerarsi organo-specifico (come se solo la prostata lo
producesse). Invece è prodotto da altri tessuti, mammario, gastrico, per esempio, ma in tali
piccole quantità che solo la prostata lo rende francamente dosabile.
Le cellule ghiandolari della prostata che lo producono lo riversano quasi interamente nel letto
ghiandolare per essere espulso con l’ejaculazione.
Una piccola parte attraversa la barriera ghiandolare e raggiunge il sistema vascolare. Un
prelievo di sangue venoso lo rende dosabile e ne fa il “marker” dei processi che alterano la
struttura della prostata.
Qualsiasi fenomeno, fisico, infiammatorio, neoplastico che alteri la struttura della
prostata può quindi favorire il suo travaso nel sangue determinarne il suo aumento
nei valori.
E’ questo che rende il PSA importante nella diagnostica del tumore della prostata che,
ovviamente , altera la ghiandola.
Però la bicicletta, lo scooter, l’andare a cavallo, l’esplorazione rettale durante una
visita urologica, la presenza di un catetere, la situazione di ristagno di urine in
vescica (con la minzione difficoltosa), i rapporti sessuali, le infezioni urinarie e
prostatiche, l’attività fisica intensa etc. possono anche causarne l’aumento nei giorni
successivi all’evento.
Per evitare quindi problemi di interpretazione, che indurrebbero ad errori è indispensabile
che chi si sottopone all’esame del PSA lo faccia in condizioni di astensione nei 3-7 gg
precedenti da quelle pratiche che possono alterarlo ( vedi sopra) e che in caso di
fenomeni infettivo-infiammatori discutano col proprio Medico le tempistiche corrette.